La nostra amica Giovanna B. ci scrive:
“Fin da quando sono entrata nell’adolescenza ho avuto una brutta pelle. Sempre oleosa nonostante usassi prodotti specifici per i brufoli. Mi dicevano di stare tranquilla perché sarebbe passato appena fossi cresciuta. All’età di 27 anni mi sentivo fuori dall’adolescenza ma la mia pelle non era migliorata, anzi. Era sempre piena di brufoli e infiammata. A peggiorare il tutto anche i capelli stavano diventando un problema perché sempre più radi e sottili. C’erano dei punti in cui non avevo quasi più capelli. Ero disperata. Così ho preso appuntamento da una dermatologa per vedere se poteva aiutarmi. Mi ha prescritto delle analisi del sangue da fare prima dell’appuntamento. Quando mi sono presentata da lei ero piuttosto spaventata e volevo una risposta. La visita è durata 1 ora e venti. Quando sono uscita da lì avevo in mano una diagnosi: soffrivo di PCOS. La dott.ssa poteva aiutarmi e mi aveva prescritto una cura”.
Quante di noi si sono trovate in una situazione simile a questa? Scommetto tantissime. Questo perché la sindrome dell’ovaio policistico colpisce circa 1 donna su 5. La PCOS causa uno scorretto bilanciamento di ormoni nel sangue e una rosa di sintomi molto varia: dall’anovulazione all’acne, dall’obesità all’irsutismo e la lista è ancora lunga.
E se è vero che l’eccesso di peli è un problema serio nelle donne affette da PCOS, per contro lo è anche l’assottigliamento dei capelli e il diradamento degli stessi.
Il tipo di diradamento in questi casi mette ragazze con la sindrome a dura prova in quanto accade in zone “tipicamente maschili” come ad esempio le tempie.
Nella PCOS gli androgeni (che sono degli ormoni maschili) raggiungono solitamente livelli più alti (anche se nei range) rispetto a quelli presenti nelle donne non affette dalla sindrome. Questo tipo di ormoni, ed in particolare il testosterone, sono quelli che più incidono sull’alopecia androgenetica. In sintesi, il follicolo pilifero si miniaturizza e comincia, di punto in bianco, a produrre un capello sempre più sottile. Quando si arriva a questo punto, solitamente la ragazza comincia ad accorgersi che qualcosa non va perché inizia a vedersi una sorta di “stempiatura”. Questo diradamento diviene sempre più evidente e le zone colpite sempre più ampie.
Dal 2004 in poi, il solo diradamento di capelli nella donna in età fertile (in zona tipicamente maschile) è un campanello di allarme per lo specialista che sa di avere una buona chance di trovarsi di fronte ad un caso di PCOS[1].
Quindi, se la tua situazione ti ricorda quella della nostra amica Giovanna, è il caso di chiedere al tuo medico di valutare la possibilità che tu sia affetta da sindrome dell’ovaio policistico.
Se invece ne sei già certa perché ti è stata confermata questa diagnosi, cosa puoi fare?
Al momento esistono diverse vie per migliorare la situazione. Ognuna di queste però dovrà essere valutata attentamente sul tuo specifico caso dal tuo medico curate.
Qui di seguito le cure più usate di frequente.
SPIROLATTONE
Forse hai sentito parlare dell’uso dello spirolattone nel trattamento dell’acne. Questo tipo di medicinale è solitamente usato per trattare la pressione bassa ma, avendo anche un effetto di anti-adrogeno, in dosi specifiche riesce a “bloccare” temporaneamente (fintanto che dura l’assunzione di questo farmaco) gli ormoni maschili. Grazie a questo suo effetto riesce a diminuire l’irsutismo e a diminuire il diradamento dei capelli. Sembrerebbe un farmaco salvifico per una bella fetta di ragazze affette da PCOS, tuttavia, essendo un farmaco soggetto a prescrizione medica, bisogna stare attente al modo di assunzione. Questa deve essere infatti assolutamente controllata (e ovviamente prescritta) dal proprio medico curante.
DIANE
Un altro farmaco che ha poteri anti androgeni è la pillola anticoncezionale curativa Diane. Ha gli stessi effetti benefici dello spirolattone ma non gli stessi effetti collaterali (non è un diuretico). È quindi una valida alternativa al farmaco che abbiamo sopranominato tuttavia, essendo anche questa una pillola molto potente, va prescritta da un medico e la sua assunzione deve essere cautamente monitorata.
MINOXIDIL
È un farmaco che se assunto oralmente ha una funzione antiipertensiva, usato localmente invece ha l’effetto di far ricrescere i capelli diradati a causa di un’alopecia androgenetica. È noto che questo farmaco non ha effetti sulle cause endocrine del diradamento quindi è particolarmente indicato se il problema non fosse particolarmente esteso. Se rientri nella fetta di donne che soffre di irsutismo questo farmaco non è per te perché potrebbe causare un peggioramento dell’ipertricosi. Tuttavia, se lo volessi provare lo stesso perché la situazione che hai letteralmente in testa ti porta un enorme disagio psicologico, prova a parlarne con il tuo medico curante. Un recentissimo studio[2]infatti ha evidenziato che una bassissima dose (per via orale) di Minoxidil associato allo Spirolattone dà ad una donna affetta da PCOS una significativa riduzione di perdita di capelli.
FOTOTERAPIA LASER
Negli ultimi anni la fototerapia sta riscuotendo sempre più successo nel trattamento del diradamento dei capelli causato da PCOS. Il Theradome L80 Casco Laser Anticalvizie è un dispositivo portatile che può essere usato anche a casa. Questo caschetto ha un’azione simile al Minoxidil e stimola la circolazione nei follicoli aumentando la qualità e la struttura del capello. Pare che l’azione sia simile al farmaco summenzionato ma assolutamente migliore in termini di tempistiche e qualità.
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Essere affette da PCOS non è facile, la cosa migliore che possiamo fare è cercare di gestire al meglio i sintomi che abbiamo, al meglio delle nostre possibilità.
[1]European Journal of Endocrinology (2003) 149 439-442
[2]International Journal of Dermatology 2018, 57, 104-109