Già da tempo, circa dal 2005, si sospettava che la PCOS venisse in qualche modo innescata nel feto già durante la gravidanza. Adesso, grazie a Paolo Giacobini (http://hypothalamus.eu/giacobini/) ed ai suoi colleghi del French National Institute of Health and Medicine ne abbiamo la prova ultima.
Pare dunque che la sindrome dell’ovaio policistico sia causata dall’esposizione a livelli troppo alti di un ormone, l’ormone antimuelleriano. Molte di noi conoscono già questo nome. Spesso ci viene dosato prima di iniziare una qualunque cura o trattamento per la fertilità.
Nel nostro gruppo Facebook e anche in quello PMA è piuttosto comune che una nostra utente condivida i risultati delle sue analisi del sangue. Avete mai fatto caso ai nostri valori di AMH (appunto ormone antimuelleriano)? Se non lo avete fatto, ve lo facciamo notare noi. I nostri livelli di questo ormone sono molto più alti della norma, di circa il 30%.
Quando io stessa mi sono sottoposta a questo esame del sangue ed ho ottenuto un risultato piuttosto alto mi sono sentita rincuorata. Spesso questo ormone viene usato come ago della bilancia per definire il grado di fertilità di una donna insieme ad altri pochi parametri. Nel gergo della PMA (procreazione medicalmente assistita) avere un valore di AMH elevato significa avere un’ottima riserva ovarica. O almeno questa è la credenza comune. In realtà pare che significhi ben altro. Oltre ad essere quasi certamente sinonimo di PCOS potrebbe essere anche sinonimo di difficoltà di concepimento. Proprio per questo motivo si è osservato che le donne affette da sindrome dell’ovaio policistico riescono a rimanere incinte più facilmente dopo i 30 anni, quando, finalmente, il valore di questo ormone inizia a calare.
Gli studi finora condotti hanno portato alla scoperta che un farmaco solitamente usato durante le stimolazioni ormonali, il cetrorelix acetato (un antagonista del GnRH selettivo delle gonadotropine), possa combattere la PCOS fino a farla sparire. Questi studi sono stati condotti su dei topolini da laboratorio e si spera che presto (entro la fine di quest’anno) potranno essere condotti anche quelli sulle donne.
Se però è vero quanto appena confermato dai recenti studi del dott. Giacobini e la PCOS viene innescata nell’utero materno, questo cosa significa per quelle di noi che rimangono incinte ed aspettano una bambina? Che le nostre figlie, così come noi, saranno affette da sindrome dell’ovaio policistico? Pare proprio di sì. Ma questo solo il tempo potrà confermarcelo. Nel mentre restiamo in attesa di nuovi riscontri e certezze da parte della scienza.