Vi ricordate che nell’articolo precedente abbiamo parlato di ciclo mestruale “normale”? Oggi parleremo del tanto discusso (almeno sul nostro gruppo) ciclo mestruale di una donna affetta da PCOS. Con la PCOS i livelli di LH (ormone luteinizzante) spesso sono più alti dei livelli di FSH (ormone follicolo-stimolante). La differenza con il ciclo di una donna senza PCOS è proprio questa, il maggiore livello di LH. Nel nostro caso i livelli di LH rimangono spesso costanti. Cosa significa in concreto? Che l’ovulazione spesso non avviene e i nostri cicli sono piuttosto irregolari.
Questa irregolarità si manifesta nella prima parte del ciclo, quel lasso di tempo che intercorre tra la mestruazione e l’ovulazione. Quella parte infatti non ha una durata precisa e può variare da circa 14 giorni ad un tempo indeterminato. Proprio per questo motivo le donne affette da PCOS possono avere cicli lunghissimi. Io stessa ho avuto un ciclo lungo oltre i 300 giorni. Solitamente quando ci si trova di fronte ad amenorree così importanti è meglio rivolgersi al proprio ginecologo che ci verrà in aiuto somministrandoci del progesterone per poter mestruare. Se anche con l’aiuto del progesterone verranno a mancare le mestruazioni allora ci troveremo di fronte ad un problema un po’ più complicato ovvero la possibilità di un deficit di estrogeni.
Ma torniamo a ciò che più ci interessa: l’ovulazione.
Perché questa avvenga è necessario che ci sia il picco di LH, e in caso di PCOS questo è più difficile per via dell’iperpresenza di questo ormone.
Detto questo, le donne che cercano di tenere traccia dei loro cicli, potranno avere difficoltà a farlo se si affideranno solo agli stick ovulatori. Come abbiamo già detto, spesso questi oggetti rilevano l’ormone luteinizzante, ma le donne affette da PCOS potranno avere dei falsi positivi, oppure, peggio ancora, potranno avere due lineette sempre presenti anziché una sola nei momenti di non ovulazione. Quando mi viene chiesto un parere a riguardo, consiglio sempre di usare un metodo più completo per il monitoraggio del ciclo. Quindi sì agli stick di ovulazione ma solo se abbinati a controllo della temperatura basale, del muco fertile e magari anche ad un controllo ecografico che potrà darci conferma che l’ovulazione stessa sia avvenuta.